Arezzo nel cuor della gente. Mai come oggi una frase di “Canzone Amaranto”, inno che ogni domenica riecheggia negli altoparlanti dello stadio, riesce a prendere forma e a caricarsi di significato dopo l’impresa straordinaria di ieri pomeriggio. Perché la vittoria sull’Alessandria, formidabile e (forse) irraggiungibile corazzata in testa alla classifica, è stata una scarica di emozioni, quelle che ti entrano dritte nel petto e ti fanno bene all’anima.
Ieri lo stadio è riuscito a fondersi in una sorta di abbraccio con la squadra, caricata da una coreografia che in Lega Pro molti se la sognano, e da una tribuna in festa che non si è risparmiata nell’accompagnare i ragazzi di mister Sottili. E non lo neghiamo: ad ogni coro potente della Sud un pensiero non poteva che rivolgersi agli anni d’oro della B, quando questa cornice di pubblico era una routine e il livello tecnico in campo ti appagava gli occhi e la spirito.
Il tributo per questo successo va indubbiamente a tutto il gruppo, impreziosito da una coppia d’attacco formidabile: applausi a non finire per il tocco d’esterno a servire Bearzotti di capitan Moscardelli e salti di gioia per l’estro di Alessandro Polidori, ancora una volta a decisivo nelle partite di cartello con un gol che pesa. Tanto di cappello anche per Borra, giovane portiere che si è trovato a sostituire il numero 1 Benassi nelle partite più difficili della stagione e lo ha fatto degnamente, senza paura. A fine partita il presidente Mauro Ferretti si è presentato nel mammellone con una bottiglia di spumante, come biasimarlo: al cospetto di un Arezzo così è davvero il caso di festeggiare.
Promossi: La squadra, il mister, i tifosi. La prestazione degli amaranto è stata di grande livello, sia fisico che tecnico, e questo ha pagato sul risultato finale. Mister Sottili ha trovato il giusto equilibrio senza continui stravolgimenti di modulo e il 4-4-2 sembra davvero cucito addosso a questa squadra. Il tifo era da serie B, merito di un Curva Sud che sa tifare, organizzare coreografie di spessore e rendersi protagonista di scelte importanti: i ragazzi della Minghelli, con un importante comunicato, chiesero di fare quadrato nel momento più delicato della stagione: la fiducia è stata ampiamente ripagata.
Rimandati: La capolista e i suoi portacolori. Il nervosismo dei grigi è lo specchio del momento difficile che stanno attraversando. Lo stesso mister Braglia nel dopo partita ha ammesso che l’Alessandra, quando trova di fronte un avversario che alza il livello agonistico, va nettamente in difficoltà. In sintesi? Si è già rotto le scatole di perdere (con l’Arezzo seconda sconfitta su 23 partite). In questo c’è solo da imparare, i vincenti non si accontentano mai.
Saverio Crestini