Il consiglio direttivo della Società storica aretina, uscito dalle elezioni dello scorso mese di dicembre, si è insediato confermando Luca Berti nella carica di presidente anche per il triennio 2019-2021. Alla luce dei risultati delle elezioni, nelle quali Berti ebbe un altissimo numero di preferenze, la conferma è apparsa del tutto scontata. Conferma anche per Barbara Serboli nella carica di tesoriere. Nell’incarico di segretario, invece, Raissa Athena Lisi subentra a Giovanni Galli. Per completare l’organigramma del sodalizio, che sta trasferendo la sua sede da via Pellicceria a via Leone Leoni, restano da assegnare gli incarichi di vicepresidente e di bibliotecario. Oltre che da Berti, Galli e Lisi, il consiglio direttivo dell’associazione risulta composto da Luigi Armandi, Giovanni Bianchini, Franco Cristelli, Simone De Fraja, Pierluigi Licciardello e Claudio Santori. A breve riprenderanno anche le attività culturali dopo la pausa legata alle festività di fine anno, con un nuovo ciclo di conferenze all’auditorium Ducci ed il cineforum.
La Conferenza di Pierluigi Licciardello: Prende avvio la nuova stagione di attività della Società storica aretina imperniata sulla seconda parte del ciclo di conferenze “I Vescovi della Diocesi di Arezzo”. L’evento, concomitante con il Sinodo diocesano, si attua con la collaborazione della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, oltre che con il consueto patrocinio del Comune di Arezzo. L’intento è quello di approfondire la conoscenza delle principali figure di vescovi alternatesi sulla cattedra di san Donato nell’arco di una storia quasi bimillenaria. Figure ecclesiastiche che hanno sempre avuto un forte peso nella vita sociale e culturale della comunità e in alcuni periodi anche in quella civile e politica.
Ad aprire gli incontri, tutti in programma il martedì pomeriggio, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci, sarà il 22 gennaio Pierluigi Licciardello, parlando del vescovo Boso Ubertini, in carica dal 1326 al 1365, un personaggio poco noto della storia aretina, ma di grande interesse. Nominato vescovo da papa Giovanni XXII in contrapposizione al ‘ribelle’ Guido Tarlati da Pietramala, dovette vivere in esilio lontano da Arezzo per molti anni. Una volta rientrato in città, partecipò attivamente alla vita politica aretina, combattendo i Tarlati e favorendo i fiorentini, ma inaspettatamente si schierò con i suoi avversari e con l’arcivescovo Giovanni Visconti di Milano nella guerra contro Firenze, per difendere gli interessi della sua famiglia (1351-1352). Fu soprattutto, quindi, un uomo politico, ma anche un pastore di anime: a lui risalgono le più antiche costituzioni sinodali della Chiesa aretina. Nonostante la peste del 1348, sotto il suo lungo episcopato la città di Arezzo si arricchì di chiese, conventi, confraternite e opere d’arte religiosa.
Pierluigi Licciardello, nato ad Arezzo nel 1974, è dottore di ricerca in Agiografia e in Storia medievale. Insegnante di materie letterarie al Liceo Classico “F. Petrarca”, si è occupato di letteratura latina medievale e di storia religiosa del medioevo, con particolare attenzione ad Arezzo ed ad altre città dell’Italia centrale. Ha studiato in particolare il culto dei santi e la vita religiosa ad Arezzo, Siena, Cortona e Sansepolcro, la letteratura agiografica dell’Italia centrale, la tradizione liturgica e normativa di Camaldoli e di Fonte Avellana.
Il successivo 5 febbraio seguirà la conferenza a due voci di Franco Cristelli e Liletta Fornasari su Stefano Bonucci (1574-1589), generale dell’Ordine dei Servi di Maria, divenuto poi cardinale. Il terzo appuntamento è in calendario il 19 febbraio, quando Giovanni Bianchini parlerà di Tommaso Salviati, vescovo dal 1638 al 1671, di nobile famiglia fiorentina. Ad illustrare la figura dell’aretinissimo Agostino Albergotti (1802-1825), che portò a compimento la cappella della Madonna del Conforto in Cattedrale, sarà ancora Franco Cristelli il 26 febbraio. La penultima conferenza è in programma il 5 marzo e sarà tenuta da Alessandro Garofoli. È dedicata ad Attilio Fiascaini (1843-1860), vescovo di Arezzo negli anni in cui deflagrò il conflitto risorgimentale fra Stato e Chiesa. Il ciclo di incontri si chiuderà il 26 marzo, quando si parlerà del lucchese Giovanni Volpi (1904-1920), discussa figura di vescovo negli anni del modernismo e della Grande Guerra, poi rimosso da papa Benedetto XV. Ad occuparsene sarà Giuliana Paffetti. Le iniziative della Società storica aretina sono ad ingresso libero e gratuito, con dibattito finale aperto a tutti.
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