Questa mattina gli operai del Comune hanno montato sulle facciate dei palazzi di Piazza Grande gli scudi che ne costituiscono la coreografia giostresca.
Torna a vestirsi a festa Piazza Grande. Nella giornata di oggi sono state effettuate le operazioni di montaggio degli scudi, dopo che gli stessi, che non era stati affissi nel 2020, hanno subito un processo di risistemazione. Così la piazza, nonostante sabato 19 giugno non si corra Giostra, torna ad abbellirsi con la consueta scenografica inaugurata per la prima volta nel 1997. E’ in quell’anno, infatti, che scudi, stemmi e grandi bandiere fecero il loro ingresso in Piazza Grande sostituendo il precedente addobbo fatto di drappi con i colori dei quartieri, tipico di ricorrenze religiose, ma non adatto a rievocazioni dal carattere “guerresco”.
La novità più importante della nuova scenografia, rispetto al passato, fu quella di non pensare più Piazza Grande divisa in quattro quartieri, ma come un luogo “neutro” nel quale ogni facciata si traducesse nella rappresentanza di quartieri, nobili famiglie, istituzioni del Comune medievale e del contado. Nel suo insieme il complesso di stemmi apposto sulle quattro facciate di Piazza Grande offre uno spaccato di quella che era la realtà istituzionale, sociale e politica della città e del territorio aretino all’epoca in cui la rievocazione è idealmente ambientata.
Di seguito una breve descrizione degli stemmi che popolano le quattro facciate di Piazza Grande:
Sul lato ovest (Palazzo di Fraternita) trovano spazio i simboli del potere istituzionale dell’Arezzo medievale in cui le vecchie magistrature comunali coesistevano con l’istituto signorile insieme ad altri cospicui centri di potere cittadini. Qui sono posizionati i tre stemmi comunali aretini (Comune, Città di Arezzo e Popolo) e ai lati, insieme alla parte Guelfa e a quella Ghibellina, il Capitolo del Duomo e della Pieve, lo scudo del Vescovo Guido Tarlati da Pietramala con le tre mitrie e il simbolo della Fraternita dei Laici.
Il lato nord (Loggiato Vasariano) è quello dedicato ai quartieri: per mantenere le caratteristiche della ritmica scansione di archi e finestre delle Logge, il progetto fu pensato in maniera perfettamente simmetrica per ospitare i simboli del Comune e dei quattro quartieri. Utilizzate dieci campate delle Logge, la prima e l’ultima occupate dai simboli del Comune di Arezzo e le restanti otto dagli scudi dei quattro quartieri ai quali sono assegnate due campate ciascuno.
Il lato est (facciate tra Piaggia San Martino e Borgunto) è caratterizzato dall’alternarsi di edifici di abitazioni con caratteristiche medievali. Il progetto prese palazzo Acuti, all’epoca sede della magistratura della Giostra, come spartiacque e qui vengono abitualmente posti i simboli del Comune di Arezzo e quelli dei quattro quartieri in ordine di estrazione di carriera, mentre alla destra si trovano i colori di alcune nobili casate aretine del Trecento e a sinistra quelle del contado.
Infine, la facciata sul lato sud vede gli stemmi ed i colori delle nobili casate.