Inaugurato il monumento in viale Mecenate. Presente il Quartiere di Porta Sant’Andrea.
Questa mattina ad Arezzo è stata celebrata la 66ª Giornata nazionale per le Vittime del lavoro. La manifestazione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, è stata organizzata dalla locale sezione territoriale dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro. Alle nove è stata celebrata, alla presenza dell’Arcivescovo di Arezzo mons. Riccardo Fontana. Poi, preceduto dalla Filarmonica “Guido Monaco”, il corteo dei molti partecipanti fino al monumento ai Caduti sul Lavoro collocato in viale Mecenate, laddove un tempo si trovava la sede della SACFEM, il popolare “Fabbricone” prima industria pesante nel nostro territorio, la cui memoria è ancora presente nella memoria degli aretini che, per decenni, si sono svegliati al suono della sua sirena.
La pregevole scultura a ricordo delle Vittime del lavoro aretine, dopo la sistemazione definitiva, è stata inaugurata e consegnata ufficialmente al Comune di Arezzo dal presidente territoriale ANMIL Vincenzo Municchi. Alla cerimonia era presente il Vessillo del Quartiere di Porta Sant’Andrea, invitato dall’ANMIL poiché il monumento si trova nel territorio del Quartiere. Dopo il taglio del nastro sono intervenuti il presidente ANMIL Municchi e il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli. Molti cittadini presenti all’inaugurazione, e molte le autorità civili e militari, tra cui la senatrice Donella Mattesini, il deputato Marco Donati e l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli. Dopo, nel Salone d’Onore della Prefettura di Arezzo è seguita la cerimonia di consegna dei Brevetti e Distintivi d’onore ai grandi invalidi e invalidi minori da parte dell’INAIL di Arezzo, con l’intervento, quale oratore ufficiale, del deputato Antonio Boccuzzi, della commissione Lavoro della Camera dei Deputati e della autorità presenti.
“Abbiamo aderito volentieri all’invito dell’ANMIL – dichiara il rettore biancoverde Maurizio Carboni – non tanto perché il monumento si trova nel nostro territorio, ma soprattutto per essere vicini a questa meritoria associazione e ricordare con loro le tante, troppe, vittime degli infortuni sul lavoro.”
Gianni Sarrini