Ezio Gori lascia la guida del Quartiere della Colombina, motivi familiari alla base della sua decisione, spiegata ai soci con una lettera aperta.
Ezio Gori si è dimesso da rettore di Porta Santo Spirito, l’ufficialità con una lettera aperta inviata ai soci gialloblù. Non ha partecipato all’assemblea di ieri sera.
Gori era rettore dal 2009, ben tredici vittorie al suo attivo, numeri che hanno portato il suo Quartiere dall’ultimo posto alla vetta dell’albo d’oro della Giostra. Nei giorni scorsi era già circolata la notizia ma molti pensavano ad un ripensamento, come altre volte in passato. Inutile l’appello dei propri giostratori Elia Cicerchia e Gianmaria Scortecci, coppia fatta esordire proprio da Gori nel 2012.
Rimane un anno di mandato al direttivo del Quartiere e per la successione si profilano due linee: quella della continuità, incarnata dal rettore vicario Giacomo Magi e quella del rinnovamento che vede alcuni giovani consiglieri proporre alla guida l’attuale maestro d’armi Riccardo Meoni. Possibile una mediazione con un candidato di transizione che potrebbe essere Fabio Barberini, ex capitano e profondo conoscitore dei Bastioni.
Di seguito la lettera inviata da Gori:
“Lasciare il ruolo di rettore è una decisione sofferta e dolorosa che affonda le proprie ragioni nel fatto che, da molto tempo ormai, motivi familiari mi costringono a stare lontano dal quartiere di Porta Santo Spirito. Non riesco più a dare quell’apporto che ho sempre ricercato e che la mia persona mi impone. Per questo ho deciso, con grande serenità, di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di rettore e di consigliere con effetto immediato.
Una decisione che ho già comunicato personalmente a tutto il consiglio direttivo che mi ha sempre sostenuto in questo lungo e fantastico sogno che mai avrei pensato di poter vivere. Arrivato come un corpo estraneo, giorno dopo giorno – per oltre quindici anni – il quartiere è stato la mia vita, la mia casa. Assieme alle persone che hanno ricoperto il ruolo di consigliere, ai nostri eroi Elia e Gianmaria, agli allenatori, ma soprattutto a tutto il Popolo gialloblù, abbiamo potuto realizzare imprese epiche che nessuno di noi avrebbe mai pensato di sognare.
I sogni, invece, sono diventati realtà non per caso, ma perché fin dall’inizio avevamo un progetto in mente, che giorno dopo giorno siamo riusciti a realizzare con grandi sacrifici e altrettanta fermezza. Se tutto questo è stato possibile il mio ringraziamento va a tutti Voi, meraviglioso Popolo della Colombina. Tutto quello che abbiamo fatto insieme e tutto quello che il quartiere deve ancora fare, è e sarà possibile solo se dedichiamo totalmente noi stessi alla causa gialloblù.
Per me, purtroppo, non è più possibile. Motivi personali mi impongono di stare vicino alla mia mamma, che da tempo ha bisogno della mia costante presenza al suo fianco. Insieme al Popolo gialloblu abbiamo scritto la storia ma ci sono ancora pagine e pagine che ancora devono essere scritte. Santo Spirito è la mia casa, la mia famiglia, qui ho conosciuto persone e costruito amicizie che resteranno per sempre. Adesso però è giunto il momento di lasciare.
Il mio cuore soffre ma le risorse umane presenti oggi al quartiere mi danno tranquillità e serenità per poter guardare con incondizionata fiducia al futuro del mio quartiere, sicuro che i successi continueranno in ogni campo, da quello tecnico a quello sociale, raccogliendo il contributo di tutti per continuare il nostro “progetto”. Il mio non è un addio, quando la mia situazione familiare me lo consentirà sarò sicuramente di nuovo al quartiere, da quartierista, insieme a tutto il Popolo a sostenere e spingere Santo Spirito verso gli obiettivi che dovranno essere quelli di sempre: primi in tutto. Con antico ardore”.
(foto di A. Falsetti)