L’Arezzo limita i danni, buon punto a Livorno.
L’Arezzo esce dall’Ardenza di Livorno tenendosi stretto un punticino che, per come si erano messe le cose, non può che far contenti i 400 tifosi Aretini giunti nella città labronica per sostenere il cavallino. In un caldissimo lunedì sera, la squadra di Sottili si presenta ad uno dei derby più attesi della stagione se non da favorita, quantomeno con la convinzione di poter mettere sotto pressione i padroni di casa, sorretta anche da una tifoseria che per tutto l’incontro si è dimostrata padrona delle gradinate e del tifo. Il campo racconta di una prima fazione di gioco in cui le squadre non offrono sicuramente un bel calcio; Il Livorno tiene bene il campo, non concedendo troppo possesso palla all’Arezzo, ma in fase offensiva è davvero poca cosa. L’Arezzo invece sembra abbastanza compassato, non riesce a ripartire bene da dietro come ha mostrato di saper fare quest’anno e anche se Benassi non rischia praticamente niente, in attacco fa più fatica del solito, facendosi vedere solo allo scadere del primo tempo con una bella incursione di Yamga il cui tiro esce di poco a lato. Si va al riposo sullo zero a zero e con la speranza che la partita si accenda nel secondo tempo; e cosi accade. Dopo soli dieci minuti il Livorno passa in vantaggio in maniera decisamente inaspettata; cross dalla destra che spiove sul secondo palo, Dell’Agnello va a staccare più in alto di tutti facendo carambolare il pallone su Luciani, il cui tocco disorienta un Benassi che fino al replay visto in tv sembrava essere molto più colpevole. L’Arezzo senza sapere come, si trova la partita in salita. Come già dimostrato però, la squadra di Sottili è molto più facile che si esalti quando è in difficoltà rispetto a quando deve gestire una partita in cui è in vantaggio, ed infatti il pari arriva subito. Arcidiacono dopo uno dei suoi slalom viene atterrato al limite dell’area; sulla punizione si presentano Moscardelli e Foglia, con quest’ultimo che si incarica della battuta mandando il pallone proprio sotto l’incrocio, superlativa la risposta del portiere livornese (ed ex della partita) Mazzoni che respinge il tiro deviando il pallone sul palo, ma che nulla può sul tap-in di Yamga, il più veloce nel fiondarsi sulla respinta. Sull’uno a uno la sensazione comune è che l’Arezzo questa partita possa vincerla, ma le sorti dell’incontro sembrano capovolgersi nuovamente a favore dei labronici quando prima Sirri e poi Moscardelli ricevono un rosso ciascuno, rispettivamente al minuto ventiquattro e ventisei della ripresa. Sul primo rosso c’è poco da recriminare; il difensore amaranto, già ammonito, è costretto a fermare con le cattive un attaccante ospite giunto ormai nei pressi dell’area di rigore. Secondo giallo ed espulsione giusta. Il fattaccio si consuma nei due minuti seguenti: Moscardelli (da buon capitano) richiama l’attenzione del direttore di gara affinché faccia svolgere una sostituzione prima della battuta della punizione, il nostro numero nove sarà prima ammonito per proteste eccessive, poi pochi attimi dopo che l’arbitro ha acconsentito alla discussa sostituzione si vedrà sventolare davanti un altro giallo, seguito ovviamente dal rosso. Cosa abbia detto il capitano amaranto al direttore di gara non lo sappiamo, certo è che da quel momento la partita offensiva dell’Arezzo finisce. I restanti venticinque minuti di gioco sono sofferenza pura per i tifosi ospiti, che spingono la squadra a non mollare; Benassi con un’uscita molto coraggiosa, il palo e infine il direttore di gara, salvano la squadra aretina dagli ultimi assalti, aiutati anche da un Livorno troppo frenetico. Alla fine quel che rimane di questo derby è una grande prova di carattere grazie alla quale si è riusciti a condurre in porto un risultato positivo, anche se fino al gol subito la squadra non aveva mostrato certamente il suo miglior calcio.
Promossi
Curva Sud: partita giocata come fossimo al comunale, un incitamento costante, colori e bandiere al vento. Tanto di cappello.
Polidori: sono un po’ di partite che non segna me questo non influisce sul suo rendimento, sempre prezioso anche in fasi del gioco più “sporche”.
Rimandati
Luciani: al di là dell’episodio sfortunato del goal, sembra aver perso lo smalto delle prime gare. Troppo rinunciatario in fase di spinta
Leonardo Maccioni