“Cerimonia della donazione dei pani”, Signa Arretii recupera un antichissimo rito del 1500 per i festeggiamenti della Madonna della Divina Provvidenza. Domenica 21 novembre Chiesa di San Pier Piccolo.
In occasione della Festa della Madonna della Divina Provvidenza, domani domenica 21 novembre l’Associazione Signa Arretii, in collaborazione con don Alvaro Bardelli, organizza una cerimonia per celebrare questa giornata così importante per la Città di Arezzo sia da un punto di vista spirituale che storico. Alle ore 10 nella chiesa di San Pier Piccolo, prima della Santa Messa, l’Associazione che riunisce la Rappresentativa Comunale ha deciso di recuperare il rito della donazione dei pani alla Vergine Maria, una cerimonia antichissima e molto sentita in città sin dal 1500 e riscoperta negli ultimi anni grazie alla sensibilità di Don Alvaro Bardelli. Il programma dell’iniziativa prevede anche una investitura dei soci, a cui viene regalato simbolicamente un foulard e un momento musicale curato dal gruppo musicale “Signa Arretii” e dai musicisti professionisti Alessio Della Giovanpaola, Filippo Mazzini e Leonardo Morella.
Di seguito un approfondimento storico dell’iniziativa:
La cerimonia si inserisce nel quadro di quelle attività extra giostresche mirate al recupero ed alla valorizzazione della storia e delle tradizioni di Arezzo e che da anni caratterizzano l’attività del gruppo.
In primo luogo la Donazione dei Pani costituisce un passo ulteriore di quel processo di riscoperta e valorizzazione della chiesa di S. Pier Piccolo e quindi dell’ex convento dei Servi di Maria già avviato da anni da Don Alvaro Bardelli: in un certo senso è stato naturale l’avvicinamento e la riscoperta di questo luogo e della sua storia da parte di Signa Arretii dal momento che la sede stessa dell’associazione si trova all’interno di un locale appartenente al complesso dell’ex convento.
Il rito della Donazione del Pane veniva eseguito storicamente dai soldati posti a guardia della Fortezza e traeva origine dalla tradizione medievale secondo cui nell’anno 1268, sullo stesso luogo dove poi sorse la fortificazione, era avvenuto un evento prodigioso.
Secondo la tradizione popolare nell’anno 1268 i confratelli dell’ordine dei Servi di Maria pativano gli stenti di una carestia che aveva colpito l’intera città, ma grazie alle preghiere accorate che rivolsero alla Vergine Maria avrebbero ricevuto in dono da una schiera di angeli il pane per sfamarsi.
I soldati della Fortezza seppero fare propria la storia del miracolo: il pane donato ai confratelli dei Servi di Maria divenne il pane che veniva distribuito agli armati di Fortezza durante una cerimonia annuale che celebrava l’unione, la concordia e la forza del corpo militare sotto la protezione dell’icona della Madonna di Fortezza che si conservava originariamente nella chiesa di S. Donato In Cremona e che oggi è collocata entro la chiesa di S Pier Piccolo e nota col titolo di Madonna della Provvidenza.
Le notizie storiche principali sull’antico rito da cui si è attinto per la rievocazione della cerimonia contemporanea risalgono al XVIII secolo, momento nel quale la Fortezza e la sua guarnigione non rappresentavano più un monito di assoggettamento per la popolazione locale essendosi ormai compiuto da tempo il processo di integrazione di Arezzo all’interno del Granducato di Toscana.
Infatti la guarnigione dell’epoca, amministrata per lungo tempo dagli esponenti della famiglia aretina dei Redi, giunse ad estendere l’antico rituale anche alla popolazione locale istituendo una festa aperta a tutti e che veniva organizzata ogni anno dalla guarnigione in collaborazione con i civili riuniti tutti insieme all’interno di una congregazione religiosa denominata “Congregazione della Madonna di Fortezza”, di cui ancora si conserva un registro settecentesco che reca inscritti tutti i nomi dei confratelli.
Si tratta della stessa epoca a cui sono riconducibili le sembianze del plastico Fortezza realizzato dall’associazione in collaborazione con il gruppo Fermodellistico Aretino e presentato ufficialmente alla cittadinanza nel 2018.
A distanza di secoli l’associazione Signa Arretii ha quindi recuperato la memoria del rito e l’ha reintepretata in chiave moderna come quella cerimonia che annualmente celebra e rinnova simbolicamente l’unità, la concordia e la forza del gruppo in occasione dell’annuale pranzo sociale. La cerimonia giunge oggi alla sua prima edizione dopo un periodo di preparazione iniziato sul finire del 2019 e proceduto a singhiozzo per via della pandemia.