Due le vittime nell’incidente di ieri mattina all’Archivio di Stato: Piero Bruni e Filippo Bagni. Il Cordoglio di Porta Sant’Andrea ed un commosso ricordo di uno studioso.
La tragedia che ieri mattina ha colpito la nostra città riguarda da vicino anche il Quartiere di Porta Sant’Andrea: una delle vittime è infatti Piero Bruni, babbo del giostratore del Quartiere Matteo. Anche Piero era socio del Quartiere.
Il Quartiere ha subito espresso il proprio cordoglio con una nota: “Tutto il Quartiere si unisce incredulo al dolore per le vittime del tragico incidente accaduto questa mattina presso l’Archivio di Stato. Tra queste vi è Piero Bruni, padre del nostro giostratore Matteo. A Matteo e a tutti i familiari le condoglianze di tutti noi e un immenso abbraccio.”
Immediata è stata la reazione di tanti, quartieristi, istituzioni, cittadini che si sono stretti al dolore dei familiari Mentre scriviamo queste note non è ancora possibile sapere dove sarà la camera ardente ed il giorno e luogo dei funerali, perché le salme sono a disposizione dell’autorità inquirente.
Vogliamo ricordare Piero ed il collega Filippo Bagni con una nota, pubblicata anche da arezzonotizie, che ha scritto Enzo Gradassi, studioso di storia locale che, proprio all’Archivio di Stato, ha compiuto tutte le sue ricerche:
“Forse fino a oggi parecchi aretini nemmeno sapevano che nella loro città esiste un luogo, l’Archivio di stato, dove è custodita una parte cospicua della storia della loro città.
D’ora in avanti sarà una tragedia di morte sul lavoro a ricordarlo.
Bisogna averlo frequentato, come hanno fatto centinaia di studenti quando hanno affrontato il momento della loro tesi di laurea, o le centinaia di studiosi che, per ragioni diverse, hanno varcato la sua porta in cerca di documentazione in grado di ricostruire vicende pubbliche o semplicemente quelle dei propri antenati.
Un luogo dall’accoglienza cordiale, personale fin da subito disponibile ad agevolare la ricerca, attento al proprio ruolo con grande discrezione; che spesso supplisce alle inadeguatezze nelle quali lo stato lascia che versino questi uffici periferici.
Personalmente sono commosso e addolorato per l’assurda perdita di Filippo e Piero che, in questi anni, mi hanno assistito come i loro colleghi, ciascuno nel proprio ruolo di custodi dello straordinario patrimonio di memoria conservato in quel palazzo.
A portarli via è stato il sistema al quale è demandato il compito di salvaguardare le stesse carte, gli stessi documenti che anche loro proteggevano e contribuivano a rendere fruibili.
Ciao Filippo e Piero. Vi porterò per sempre nel cuore.”
Alle famiglie le condoglianze della nostra redazione.