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Presentata questa mattina la Lancia d’oro dedicata al centenario dell’Arezzo Calcio, in palio per la 144ma edizione della Giostra del Saracino.
Il campo da calcio, il pallone, il Cavallino, il tifo e la frase più iconica della Giostra “Al Campo! Alla Battaglia”: i simboli di Arezzo, dell’Arezzo e del Saracino si fondono in un incastro perfetto nell’elsa della Lancia d’Oro dedicata al centenario della squadra di calcio della città e realizzata dal Maestro intagliatore Francesco Conti su bozzetto del pittore e tifoso aretino Paolo Antonio Toci il cui lavoro è stato scelto tra i 23 pervenuti all’amministrazione comunale nell’ambito del concorso di idee dedicato.
Ad aprire la conferenza stampa il saluto del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli: “Da cento anni la società amaranto rappresenta Arezzo in ogni campo che calca – commenta il sindaco Ghinelli -. Simbolo della città e della nostra tradizione è, quella della Lancia d’Oro, un’intitolazione doverosa per il profondo e secolare legame che unisce le due realtà aretine. Un compito non facile interpretare tale legame nell’elsa di una lancia, ma perfettamente riuscito vedendo il risultato. Grazie dunque al Maestro Francesco Conti che ha intagliato il trofeo con la consueta maestria, all’autore del bozzetto Paolo Antonio Toci e grazie anche a tutti coloro che hanno presentato la propria opera per il concorso di idee, mai così partecipato”.
“E’ stata imponente l’attenzione con cui la città ha risposto al nostro invito alla realizzazione del bozzetto per la lancia – prosegue il consigliere comunale Paolo Bertini – ha vinto il lavoro di Paolo Antonio Toci, ma tutte le opere arrivate erano molto belle tanto che per dare loro la rilevanza che meritano abbiamo deciso di allestirle in una mostra”. (l’esposizione dei bozzetti nel Chiostro del Palazzo Comunale è visitabile fino al 3 settembre dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 18.00 e la domenica dalle 14.00 alle 17.00). “Sono fiero della dedica al centenario dell’Arezzo Calcio – prosegue – una dedica che unisce due mondi, due passioni, due tradizioni come il calcio e la Giostra che sono molto importanti per me così come per tantissimi aretini. E sono molto fiero di vedere come attorno alla Giostra cresca, di anno in anno, l’attenzione del mondo economico e imprenditoriale aretino. Sono tante le aziende che hanno scelto di legarsi al Saracino, entità che sono con noi ormai da tantissimi anni come il consorzio Centro*Arezzo che da oltre dieci anni è sponsor della Lancia d’Oro e rinnovati legami come quelli con Coingas ed Estra che per i prossimi tre anni saranno al fianco del Saracino”.
“La Giostra è un evento unico, eccezionale”, commenta Maria Paola Petruccioli, amministratore unico di Coingas Spa che ha portato in conferenza anche il saluto del presidente di Estra Spa Francesco Macrì. “La Giostra – prosegue – è il cuore della città di Arezzo, un elemento identitario che vice tutto l’anno attraverso le attività dei quartieri che si pongono come elemento di aggregazione e socialità senza distinzioni generazionali o sociali. Coingas e Estra nel loro percorso di valorizzazione delle manifestazioni e degli eventi culturali aretini non potevano non ribadire il proprio sostegno alla Giostra, strumento anche di politiche turistiche e promozione per la nostra città”.
Come di consueto da oltre dieci anni è il consorzio Centro*Arezzo ad aver aderito al progetto “Adotta una Lancia” per l’edizione di settembre: “La Giostra è diventata ormai un appuntamento fisso anche per il centro commerciale – conferma il direttore Massimo Cappelli – ci fa piacere aver collaboratore alla realizzazione della Lancia d’Oro che quest’anno unisce tradizione giostresca e tradizione sportiva e che rappresenta la storia della città di cui tutti gli aretini vanno fieri”.
A descrivere i tratti del bozzetto dal quale è nata la Lancia d’Oro della 144esima Giostra del Saracino il suo autore, Paolo Antonio Toci, che è stato premiato dall’amministrazione comunale con un attestato di riconoscimento e dalla società amaranto con una maglia donata dall’amministratore delegato Sabatino Selvaggio.
“Un’emozione per me grandissima – spiega Toci – nell’immaginarmi l’elsa della lancia mi sono rifatto alle lance d’oro degli anni ’30, semplici, delicate, sono voluto andare controcorrente rispetto ai lavori molto elaborati degli ultimi anni. E’ un’elsa essenziale, ma carica di significati: il Cavallino, un pallone storico che richiama quelli in uso negli anni ’20 quando fu fondato l’Arezzo Calcio, la base di campo verde, la sciarpa, simbolo del tifoso, che abbraccia la lancia e il pallone con la frase per me fondamentale “Al Campo! Alla Battaglia” che apre la lizza, così come idealmente apre anche una partita di calcio e che molto spesso i tifosi amaranto hanno utilizzato per incitare la squadra”.
“Non era facile coniugare due mondi diversi come il calcio e la Giostra – spiega Sabatino Selvaggio, amministratore delegato della Società Sportiva Arezzo – due mondi distinti, ma alla fine accomunati dalla stessa emozione ed intensità con cui gli aretini vivono la partita di calcio e la Giostra del Saracino. Questa intitolazione è per noi un onore, ma soprattutto la responsabilità di dover fare bene, non solo nei 90 minuti della partita di calcio, ma nel portare avanti una società dai valori sani. Ricordo ancora il giorno in cui ho ricevuto la notizia che la Giostra del Saracino avrebbe dedicato la Lancia d’Oro dell’edizione di settembre all’Arezzo Calcio, quel giorno provai una grande emozione oggi superata dal vedere realizzata, dal potere toccare con mano questa opera d’arte. Credo che questa Lancia rappresenti come non mai questi cento anni di sport, ma soprattutto la passione. Grazie all’autore del bozzetto, grazie al maestro Conti e a tutti coloro che hanno voluto dedicare all’Arezzo Calcio questa edizione della Giostra del Saracino”.
A descrivere la Lancia d’Oro il Maestro Francesco Conti che ha realizzato il trofeo che i quattro quartieri si contenderanno domenica 3 settembre in Piazza Grande modellando sul legno il bozzetto di Paolo Antonio Toci con tutti gli elementi simbolici prima descritti. Nell’elsa e nell’asta intagliata su legno di tiglio si ritrovano inoltre la Madonna del Conforto, i colori dei quattro quartieri, l’amaranto dell’Arezzo Calcio oltre a riferimenti all’artista Adolfo De Carolis che proprio nel 1923 iniziò il suo intervento pittorico per affrescare la Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo. Il dottor Luca Berti, storico della Giostra del Saracino e presidente della Società Storica Aretina ha infine ripercorso le tappe salienti di cento anni di storia dell’Arezzo Calcio a partire dalla sua fondazione il 10 settembre 1923, prima dell’intervento di rito dei rettori dei quartieri.
Maurizio Carboni, rettore di Porta Sant’Andrea: “Davvero complimenti all’artista, a chi ha pensato la lancia, allo sponsor che anche quest’anno ci ha dato questa possibilità. E speriamo, visto che la sede dell’Arezzo Calcio è in zona Giotto, poco distante dalla nostra sede, che la lancia venga a casa con noi”.
Luca Fragalà, rettore vicario di Porta Crucifera: “La lancia è bellissima, così come sarebbe bellissimo poterla vincere e dedicare a Nadia e Luisa, due nostre quartieriste che ci hanno lasciato recentemente”.
Roberto Felici, rettore di Porta del Foro: “Grazie per questa splendida lancia, equilibrata e bilanciata, che ricorda molto quelle di un tempo. Inizialmente avevo storto il naso alla dedica all’Arezzo Calcio, ma devo dire che mi sono ricreduto subito perché ho visto un entusiasmo enorme da parte della città. La Giostra è passione, il calcio è passione e fonderle insieme è stata un scelta giustissima”.
Giacomo Magi, rettore vicario di Porta Santo Spirito: “Nel 1923 l’Arezzo Calcio fu fondato in quello che all’epoca era il Caffè del Vapore, in Corso Italia, a pochissimi passi dalla sede del nostro quartiere, non posso che augurarmi che domenica la Lancia d’Oro torni dove tutto è cominciato”.