Lo storico giostresco e presidente della Società Storica Aretina parlerà del rapporto tra i celebri versi danteschi e la Giostra del Saracino. Martedì 30 novembre all’Archivio di Stato.
Nuova conferenza, martedì 30 novembre, del ciclo “Arezzo e Dante” organizzato dalla Società storica aretina in collaborazione con l’Archivio di Stato di Arezzo. Luca Berti parla del ruolo svolto, a partire dal 1931, dai versi danteschi “Vidi per la terra vostra, o Aretini, fedir torneamenti e correr giostra” nell’ambientazione ideale della Giostra del Saracino. L’incontro è in programma alle ore 17,00 all’Archivio di Stato, in piazza del Commissario.
Nel 1931 la Giostra del Saracino divenne una rievocazione storica di carattere ricorrente sulla base della esaustiva documentazione a stampa della seconda metà del Seicento pervenutaci, oltre che un torneo a cavallo fra i Quartieri di Arezzo. I versi del XXII canto dell’Inferno in cui Dante Alighieri dichiara di aver visto correr giostra in terra aretina servirono ad accreditare l’ideale ambientazione della manifestazione nel tardo medioevo. Allo stesso scopo servì il bassorilievo con l’immagine di un cavaliere “parato a giostra” scolpito sopra un portale di Palazzo Pretorio, interpretato all’epoca come un antico stemma della città. Saranno ripercorse le secolari vicende del torneo cavalleresco, entrato precocemente a far parte dell’identità aretina.
Laureato in Sociologia a Trento, archivista e giornalista pubblicista, Luca Berti è stato in Comune uno stretto collaboratore del sindaco Ducci, ha costituito l’Archivio storico postunitario ed ha introdotto importanti innovazioni nella gestione dei flussi documentali dell’ente. È presidente della Società storica aretina (della quale fu uno dei promotori) e ne dirige il periodico “Notizie di Storia” dalla fondazione. Ha indirizzato la sua attività di ricerca verso la storia aretina e toscana in epoca tardo-medioevale e moderna. Fa parte della Deputazione regionale di Storia Patria, dell’Accademia Petrarca di Arezzo, dell’Accademia Etrusca di Cortona e del comitato scientifico degli “Annali Aretini” della Fraternita dei Laici. È il consulente storico degli organi direttivi della Giostra del Saracino ed ha contribuito ad approfondire la storia e la natura del torneo cavalleresco attraverso i secoli. Ha all’attivo saggi, monografie, edizioni di fonti e numerose curatele di volumi miscellanei.
Il ciclo “Arezzo e Dante” si concluderà, sempre all’Archivio di Stato, il 7 dicembre con la conferenza di Giovanni Galli che ricorderà il processo postumo a Dante svoltosi ad Arezzo, nella basilica di S. Francesco, il 16 aprile 1966, con la partecipazione di illustri personalità nazionali. L’intento del ciclo di conferenze, suddiviso in due parti, è stato quello di approfondire i rapporti avuti dal poeta con il territorio aretino sia in vita direttamente (prima parte), sia nel corso del Novecento nell’ambito del mondo della cultura cittadino (seconda parte).
Le conferenze della Società storica sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, con obbligo di osservare tutte le disposizioni anti-covid. Per entrare sarà quindi necessario esibire all’ingresso la certificazione verde Covid 19 (“grean pass”) e indossare correttamente una mascherina idonea.
Nella foto di copertina un’illustrazione del 1921 dei versi danteschi riprodotta in una cartolina celebrativa del sesto centenario (collezione privata).