Si svolta questa mattina nella sala del Consiglio Comunale la cerimonia di assegnazione del Premio Civitas Aretii, prestigiosa onorificenza, istituita nel 2004 alla memoria di monsignor Angelo Tafi e conferita dal Comune di Arezzo a personalità benemerite che con il loro operato contribuiscono a diffondere la conoscenza di Arezzo oltre i confini territoriali. Il Premio Civitas Aretii 2024 è stato assegnato ad Anderson Birman, fondate dell’azienda calzaturiera brasiliana Arezzo con la seguente motivazione:
Anderson Birman, imprenditore brasiliano, è il co-fondatore dell’azienda calzaturiera Arezzo a cui ha dato vita insieme al fratello Jefferson, negli anni ’70 contribuendo a diffondere nel mondo il nome della nostra città.
Classe 1954, Birman ha fondato, la sua azienda calzaturiera nel 1972, a Belo Horizonte chiamandola inizialmente Gipsy e poi convertendo il nome in Arezzo nel 1977. Alquanto bizzarra la storia di questo nome: seguendo un approccio creativo e non convenzionale, i fratelli Birman decisero di rendere omaggio all’Italia per la sua influenza sulla moda e la sua posizione di rilievo nel mondo del design e scelsero il nuovo nome puntando il dito casualmente sulla mappa italiana. Arezzo la località designata in maniera fortuita.
Da allora in poi una crescita costante per l’azienda calzaturiera, oggi Arezzo&Co, che rappresenta uno dei gruppi moda più grandi e prestigiosi del Brasile. Profondo il legame tra Birman e la nostra città che già nel 2013, a dimostrazione della rilevanza del contributo dell’azienda alla promozione dello stile italiano nel mondo, era stato onorato con un ricevimento pubblico nella Sala del Consiglio.
“Dopo qualche anno il Civitas torna per essere riconosciuto ad un uomo le cui radici sono molto lontane dalle nostre, ma che nonostante ciò ha comunque contribuito a diffondere nel mondo, in particolare in Brasile e in tutta l’America Latina, il nome di Arezzo”, è il commento del sindaco Alessandro Ghinelli. “Lo ha fatto all’inizio solo immaginando la nostra città – prosegue – scelta casualmente puntando il dito sulla mappa dell’Italia e fermandosi a quel nome, Arezzo appunto, che pronunciato nella sua lingua, il portoghese, suonava particolarmente suadente e accattivante. E così, dai primissimi anni 70, Arezzo è divenuto sinonimo di moda ed eleganza, firma ambita e distintiva di calzature e accessori in pelle di straordinaria qualità. Una realtà che ho avuto modo di conoscere personalmente nel mio recente viaggio a San Paolo, occasione speciale per raccontare lì la nostra storia, la nostra identità e le nostre tradizioni. Oggi, per gli oltre 50 anni di attività, la firma Arezzo per volontà del suo fondatore ha voluto incontrare quella città, la nostra, che ne ha segnato e accompagnato il successo, con una linea dedicata e identificata dai suoi simboli: un modo efficace, affinché insieme al suo fondatore, anche tutte e tutti coloro i quali acquisteranno un prodotto Arezzo conoscano la nostra realtà”.