Un conferenza dedicata alle strutture dell’economia aretina fra XIII e XIV secolo avvia il ciclo iniziative del 2017.
Martedì 31 gennaio prende avvio il nuovo ciclo di conferenze “Produzione, lavoro e fisco nell’Aretino: appunti sulla storia delle problematiche economiche”, organizzato dalla Società storica aretina, in collaborazione con il Comune di Arezzo. Curato da Luca Berti, il ciclo mira ad approfondire le problematiche relative alla storia economica che, pur formando l’ordito delle vicende sociali, sono spesso relegate in posizione marginale dalla ricerca storica, nonostante la centralità loro riconosciuta da scuole di pensiero diverse; si spazia dal tardo medioevo fino all’età contemporanea.
Ad inaugurare la serie dei sette incontri previsti, che si protrarrà fino all’inizio della primavera, sarà Andrea Barlucchi, con una conferenza dedicata alle strutture dell’economia aretina fra XIII e XIV secolo. L’appuntamento è come di consueto in programma alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino.
Nella conferenza saranno presi in considerazione gli elementi portanti in ambito economico del ‘sistema Arezzo’ all’apice dello sviluppo di età medievale, cioè fra Duecento e prima metà del Trecento. In primo luogo verranno illustrate le potenzialità produttive delle varie parti del territorio soggetto alla città e il loro rapporto con il tessuto artigiano e mercantile urbano. Negli ultimi anni le ricerche condotte hanno apportato nuovi e considerevoli dati sull’argomento, inducendo gli studiosi a riconsiderare molti aspetti del profilo tradizionalmente assegnato alla città di Arezzo. In ultimo verranno presentate le attuali linee di ricerca, i nodi problematici presenti e le ipotesi sull’evoluzione trecentesca dell’economia aretina, all’ombra della ben nota crisi, in un dialogo costante con le due realtà toscane più vicine, cioè Firenze e Siena.
Andrea Barlucchi ha studiato all’università di Firenze, dove è stato allievo di Giovanni Cherubini, dal quale ha imparato il mestiere, ma soprattutto ha appreso il fascino delle campagne medievali, non quelle delle dame e dei cavalieri, ma quelle dei contadini e degli artigiani di villaggio, che con il loro lavoro hanno fatto grande la regione toscana. La tesi di dottorato, pubblicata nel 1997 con il titolo Il contado senese all’epoca dei Nove (1287-1355), sintetizza questo percorso di ricerca, in seguito allargatosi ai territori fiorentino e aretino, sempre attraverso lo sviluppo degli stessi temi dell’economia, della società e delle istituzioni locali.
La conferenza successiva “Aspetti della vita economica di Arezzo nel primo secolo della dominazione fiorentina” è in programma il 7 febbraio e sarà tenuta da Franco Franceschi. A seguire, sempre al martedì fino al 28 marzo, le conferenze di Lauretta Carbone (“Le relazioni fiscali fra Città e Cortine di Arezzo nella Toscana medicea”); Ivo Biagianti (“Agricoltura e bonifiche in Valdichiana: produzione e commercio delle ‘grasce’”); Alessandro Garofoli (“La situazione economica dell’Arezzo postunitaria: un confronto con le città vicine”), Tiziana Nocentini (“Per una storia dell’industria aretina dall’Ottocento al secondo Dopoguerra”) e Giorgio Sacchetti (“Sindacati, istituzioni e relazioni industriali nell’Arezzo del Novecento”). Come di consueto, gli incontri in programma all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, alle ore 17,30, sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.
Ufficio stampa Società Storica Aretina
Nella foto: Diritto e rovescio di un sigillo mercantile con lo stemma dei Tarlati.