La Giostra di giugno dedicata al bersagliere Medaglia d’Oro al V.M. Giuseppe Mancini, quella di settembre all’architetto Dante Viviani. Le Targhe della Prove Generali al giurato Enzo Pecchi e Guido Raffaelli capitano di Porta Crucifera.
Dedica 134ª edizione (Giostra di San Donato): A GIUSEPPE MANCINI, nel primo centenario della morte
Giuseppe Mancini (Arezzo, 10 febbraio 1893 – Foza (Vicenza), 5 dicembre 1917), medaglia d’oro al Valor Militare, di cui ricorre il primo centenario della morte. Nipote dell’avvocato Mancini sindaco di Arezzo dal 1911 al 1914, Giuseppe Mancini in gioventù svolge attività sportiva nell’ambito della Società ginnastica “Francesco Petrarca”. Partecipa alla Prima guerra mondiale nel corpo dei bersaglieri. Ripetutamente ferito in azioni bellica sul Carso, viene decorato della Medaglia d’Argento al Valor Militare (1915). Mandato sull’altopiano di Asiago, entra di nuovo in azione dopo la ritirata sulla linea del Piave. Il 4 dicembre del 1917, mentre prestava servizio come capitano presso il 12º Reggimento rimane gravemente ferito sul Monte Miela. Nonostante la ferita continuò a combattere, mantenendo la posizione con i pochi uomini rimasti al suo comando fino a che non si spegne presso un piccolo ospedale da campo. In sua memoria gli venne assegnata una seconda Medaglia d’Argento al valore militare, trasformata in Medaglia d’Oro con Regio Decreto del 19 agosto 1921. La salma, seppellita senza indicazioni, fu probabilmente traslata tra quelle ignote del sacrario-ossario di Asiago. Nel 1933 il Comune di Arezzo decise di costruire un nuovo stadio nell’area di Campo di Marte per il gioco del calcio e lo intitolò a lui, accogliendo la richiesta avanzata da numerose associazioni combattentistiche e sportive di Arezzo. Negli anni sessanta del secolo scorso lo stadio fu demolito e l’intera aerea dichiarata edificabile, con spostamento dello stadio comunale in altra posizione. Nel 2006 gli fu intitolato un settore dello stadio “Città di Arezzo”. La figura di Giuseppe Mancini ricorda i numerosi caduti aretini della Grande Guerra.
Dedica 135ª edizione (Giostra della Madonna del Conforto): A DANTE VIVIANI, nel primo centenario della morte
Dante Viviani (Arezzo, 1861 – Perugia, 1917). L’architetto Dante Viviani, di cui ricorre il centenario della morte, nacque ad Arezzo nel 1861, studiò prima a Siena e quindi a Roma all’Accademia di belle arti; nel 1887 vinse il premio nazionale di Architettura del Ministero della pubblica istruzione. A Roma lavorò negli studi degli architetti Koch e Oietti, collaborando con il primo alla costruzione di piazza Esedra e del palazzo Odescalchi con il secondo. Trasferitosi a Perugia, collaborò con l’architetto Sacconi al restauro di numerosi edifici sacri, tra cui la basilica e il convento di S. Francesco di Assisi, e civili (palazzo dei consoli di Gubbio, palazzo dei priori di Todi). Nel 1911 progettò il padiglione umbro-sabino all’Esposizione etnografica di Roma e la sede della Cassa di risparmio di Città di Castello. Tra il 1901 e il 1914 realizzò la facciata del Duomo di Arezzo in stile neogotico, in sostituzione di quella precedente rimasta incompiuta dall’inizio del Quattrocento. L’opera ebbe grande importanza nel panorama culturale aretino, inserendosi in quella stagione di “ripristino stilistico” destinata nei decenni successivi a modificare durevolmente il volto dell’antica Arezzo, soprattutto per mano dell’architetto Giuseppe Castellucci e dell’ingegner Umberto Tavanti. Scomparve nel 1917.
LE TARGHE ALLA MEMORIA:
PROVA GENERALE DEL 15 GIUGNO 2017: ENZO PECCHI (15.10.1928 – 16.06.2007) ha ricoperto il ruolo di giudice della Giostra del Saracino dal 1987 al 1994 garantendo nei sette anni di mandato imparzialità, equilibrio e neutralità. Ufficiale di carriera, fu colonnello comandante del 225° Battaglione di Fanteria “Arezzo”, è stato figura di spicco dello sport aretino come giocatore dell’U.S. Arezzo negli anni ‘40 segnando ben 51 goal. Si è dedicato con passione alla Giostra del Saracino nella quale è stato garante dell’applicazione del regolamento nel delicato compito che gli era stato affidato di misurazione dei punteggi dei giostratori e nello stesso tempo con l’affabilità e la simpatia che la Giostra gli riconosce ancora oggi ricordandolo a dieci anni dalla sua scomparsa.
PROVA GENERALE DEL 1 SETTEMBRE 2017: GUIDO RAFFAELLI (18.05.1932 – 12.12.2016)
il Capitano più vittorioso nella storia della Giostra del Saracino con 14 lance d’oro conquistate con il Quartiere di Porta Crucifera nel periodo dal 1973 al 2000 in cui a fasi alterne ha ricoperto tale ruolo. Ha fatto parte della Commissione Consultiva dell’Istituzione Giostra del Saracino. Carismatico, autorevole e con una forte personalità, avversario leale in Piazza Grande, affabile e amabile nei confronti di tutti coloro con i quali ha condiviso aneddoti e racconti di gran parte della storia della Giostra dell’epoca moderna. Questo con umiltà, semplicità ed il sorriso di cui il mondo della Giostra porterà sempre il ricordo continuando ad essere anche per le generazioni future un esempio da seguire: per tutti rimarrà il leggendario “Capitan Ciuffino”.
Gianni Sarrini (foto da internet. Per la foto di Enzo Pecchi si ringrazia il curatore del Museo Amaranto Stefano Turchi)