Il premio alla carriera è stato assegnato quest’anno a don Alvaro Bardelli, nei venticinque anni del suo arrivo ad Arezzo quale parroco del Duomo, proveniente dalla natia Cortona. Questa la motivazione del premio: “Parroco della Cattedrale di Arezzo e della Pieve di Santa Maria, Don Alvaro ha saputo valorizzare la Giostra del Saracino attraverso cerimonie divenute parte integrante della tradizione. A lui si deve la custodia della Lancia d’oro nei giorni precedenti la Giostra, l’arrivo in Cattedrale del quartiere vincitore per la preghiera di ringraziamento e il solenne Te Deum che si tiene nei giorni imminenti del trionfo. Negli anni ha riportato alla luce l’antica usanza dell’offerta dei ceri al Beato Gregorio X e a San Donato nostro patrono, nel giorno della sua celebrazione; anche il 15 febbraio la Giostra è presente in Duomo, per la novena della Madonna del Conforto nostra protettrice. In qualità di parroco della Pieve di Santa Maria ospita cerimonie di grande significato come la messa del Gruppo Musici nel giorno di Santa Cecilia e il saggio del Gruppo Sbandieratori, spettacolo che si aggiunge all’annuale messa degli Sbandieratori. Ogni 11 giugno, inoltre, richiama una delegazione di Fanti del Comune al cospetto della tomba di Guglielmino degli Ubertini, in ricordo dell’anniversario della Battaglia di Campaldino. Per le innumerevoli opere di amore nei confronti della festa, Don Alvaro Bardelli è ormai riconosciuto come il “parroco della Giostra.”
Nel ricevere la targa don Alvaro ha ringraziato l’Istituzione Giostra e tutti i rettori “ne ho conosciuto venti” – ha dichiarato – “se uno vuol bene ad Arezzo e agli aretini vuol bene anche alla Giostra.” Infine ha scherzato con i giostratori: “attenti che mi sto allenando per correre a cavallo!”
Gianni Sarrini