Sabato 14 gennaio torna in forma solenne la Cerimonia di donazione dei Ceri al Beato Gregorio X. A celebrarla per la prima volta dal suo ingresso in Diocesi il vescovo Andrea Migliavacca.
Si celebrerà quest’anno, sabato pomeriggio 14 gennaio, una delle tradizioni più vive e sentite dagli aretini: la cerimonia dell’offerta dei ceri al Beato Gregorio X. Chi, del resto, recandosi bambino in cattedrale con i propri genitori, non ebbe a chiedere chi fosse quell’austera figura, sontuosamente vestita e ricomposta supina, dentro una teca di vetro. Non tutti si saranno sentiti rispondere che era Tedaldo Visconti designato papa mentre era in Terrasanta (1271) e deceduto ad Arezzo nel 1276 reduce dal Concilio di Lione, dove profuse ogni sforzo per ricomporre lo scisma tra Chiesa d’oriente e d’occidente. Ma tutti, al di là della biografia, conservano scolpiti, in modo indelebile nella memoria, il ricordo delle sue sembianze e l’emozione di quell’incontro.
Una memoria, quella di Papa Gregorio, riconosciuto Beato e conpatrono insieme a San Donato, che travalica i secoli assumendo uno status pubblico a partire dall’anno 1327, quando la città di Arezzo inizia a commemorarne la morte con una solenne cerimonia in Duomo e l’offerta di ben 100 libbre di cera. Un omaggio doveroso a chi, oltretutto, ebbe a donare un cospicuo lascito per la costruzione della nuova cattedrale da sempre tanto cara agli aretini. Da allora sono cambiati alcuni protagonisti della cerimonia – ieri le famiglie aristocratiche, i nuovi ceti mercantili e gli esponenti comunali, oggi i Quartieri della Giostra del Saracino, il Sindaco, le attuali autorità ecclesiali e della Fraternita dei Laici – ma il sentimento popolare di devozione è rimasto esattamente lo stesso. Con questo spirito la città si appresta a festeggiare la venticinquesima edizione della ricorrenza nell’era moderna.
Superati i momenti critici della Pandemia, che hanno indotto sospensioni e varianti al cerimoniale, si torna finalmente alle origini con il concentramento delle rappresentative storiche del Comune e della Giostra in piazza San Jacopo, alle 18, seguito dall’esibizione degli Sbandieratori e dei Musici di Arezzo. Alle 18.25 le varie compagini (Fanti, Vessilliferi Valletti, Quartieri, Musici, Sbandieratori) muoveranno alla volta della Cattedrale passando per Corso Italia, via Cavour, via Cesalpino con tappa in Piazza della Libertà dove il Sindaco, l’Araldo, la Magistratura ed una rappresentativa della Fraternita dei Laici si uniranno al resto dello schieramento. Un’ulteriore e suggestiva coreografia degli Sbandieratori, scandita dal suono dei tamburi e delle chiarine, farà da preludio al rito liturgico vero e proprio in Cattedrale, presieduto dal vescovo di Arezzo Andrea Migliavacca, durante il quale i Quartieri offriranno in omaggio al Beato Gregorio i ceri finemente decorati, come sempre, da Rita Rossella Ciani.
Per enfatizzare ancor più il valore della ricorrrenza, alla dimensione spirituale e liturgica farà eco quella della solidarietà terrena ispirata, ormai da alcuni anni, dal parroco della cattedrale e puntualmente corrisposta dai Quartieri cittadini con la devoluzione di un contributo finanziario al Caritas Baby Hospital, l’ospedale pediatrico di Betlemme gestito dalle suore.
di seguito il programma