Il progetto del restauro della porta e del tratto di mura compreso tra il gioco del pallone e la scuola Pio Borri presentato stamani dal vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini
“È uno dei tratti più imponenti ed esteticamente pregevoli della cinta muraria cittadina. Una zona frequentata adesso per motivi di Giostra, per la presenza di locali della movida e per essere uno degli ingressi pedonali al centro storico e alla zona di Sant’Agostino e del Corso. Ma già nei primi decenni dell’Ottocento, le folle vi si radunavano per assistere al gioco del pallone con bracciale, sport altamente competitivo e sentito dalla popolazione dell’epoca. Erano gli anni, il 1816 per la precisione, in cui il progetto della via Anconetana comportò la necessità di aprire, oltre alle quattro già esistenti della cerchia medicea, un’ulteriore porta che prese il nome di Porta Ferdinanda, in onore di Ferdinando III. Oggi, quella denominazione è rimasta come memoria storica ma la porta è più conosciuta come Porta Trento e Trieste o Porta Sant’Andrea se dobbiamo dare ‘ascolto’ alle ragioni del Saracino”.
Così il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini ha introdotto il progetto di restauro del tratto di mura che va dalla recinzione del campo da calcio conosciuto come “gioco del pallone” al varco di accesso alla scuola Pio Borri e che interessa, con un cambio di direzione ad angolo retto, anche la porzione del baluardo delle Gagliarde che chiude il parcheggio auto. Il progetto, suddiviso in macro-aree d’intervento, è stato presentato dal vicesindaco nella sede del quartiere di Porta Sant’Andrea, rappresentato per l’occasione da un soddisfatto rettore Maurizio Carboni.
Innanzitutto, prenderanno corpo una nuova malta e una nuova stuccatura che ripristinino la continuità della superficie delle mura, specie in presenza di fratture e fessure nei paramenti. Inoltre, sono previsti il consolidamento e l’integrazione delle porzioni dove il degrado è più accentuato e interventi sulle parti sommitali della cinta muraria, che costituiscono la parte più debole e più esposta all’azione degli agenti atmosferici e alla crescita di vegetazione.
Per quanto riguarda la porta, oltre a quello necessario per il suo consolidamento strutturale, si prevede il restauro di tutta la parte in pietra con interventi atti al mantenimento del suo aspetto attuale. L’intervento sarà esteso anche sulle lapidi e iscrizioni presenti sui fronti e sullo stemma ubicato sopra al timpano del fronte principale. Dalle analisi effettuate all’interno della porta, l’intonaco è sottoposto a infiltrazioni di acqua e umidità. È prevista perciò la rimozione completa degli intonaci attuali e il rifacimento degli stessi con intonaco ad altissima porosità e traspirabilità eseguito a mano, “all’antica”. Dopo di che, spazio alla tinteggiatura di pareti, soffitti e del percorso pedonale di fianco alla porta stessa. Per quanto riguarda il grande portone in legno a due ante che per molti anni ha chiuso l’accesso alla città dalle campagne limitrofe, ne è previsto il restauro.